Polizza furto: come farla pagare meglio

Nonostante i casi denunciati di furto all’interno di abitazioni private siano statisticamente in leggero calo, il fenomeno negli ultimi anni si è mantenuto a frequenze decisamente alte per il nostro paese, specialmente per quanto riguarda il nord-est.

I sistemi di prevenzione e protezione, anche i più recenti, offrono le più disparate soluzioni tecnologiche per mettersi al riparo. Impianti di allarme perimetrali, volumetrici, videosorveglianza ecc. offrono infatti sia funzione deterrente (prevenzione) che protettiva riducendo nel limite del possibile l’entità dei danni. E’ altresi’ dimostrato che la tecnologia avanza anche per i malviventi, specialmente per quelli professionisti, che volendo riescono a penetrare anche le difese più insidiose.

La polizza furto consente di trasferire contrattualmente alla Compagnia il rischio residuo di subirlo. (ma anche di subire uno scippo o una rapina all’esterno dei locali d’abitazione) Nel valutare una copertura di questo tipo verificate con un intermediario esperto:

  • I mezzi di protezione e di chiusura della vostra abitazione;
  • Le aperture verso l’esterno situate a meno di 4 mt. di altezza da terra o da ripiani accessibili per via ordinaria o con particolare agilità personale;
  • La presenza in casa di casseforti o di cassette di sicurezza e loro contenuto;
  • La quantificazione della somma assicurata va fatta a “primo rischio assoluto” ovvero senza dover valorizzare l’intero valore dei vostri beni (come nel caso dei fabbricati, ne parlavamo qui). La somma si intende quindi “fino alla concorrenza di”;
  • Eventuali precedenti episodi e rispettivo ammontare dei danni.

Nel malaugurato caso si verifichi una visita inattesa dei ladri, le polizza furto oggi in commercio prevedono garanzie specifiche anche per i guasti cagionati dai ladri (atti perpetrati nella commissione del reato) e per gli atti vandalici dei ladri (atti non direttamente connessi alla refurtiva).

La domanda che spesso ci viene posta da numerosi imprenditori nella valutazione della loro polizza furto è: ma in caso mi portino via oggetti preziosi, denaro ecc.. come farà l’assicuratore a risarcirmi? In che modo quantificherà il valore di tali oggetti?

Ecco un breve schema illustrativo diviso per tipologia di oggetto:

Orologi – il valore indennizzato è quello di realizzo NON il valore commerciale ovvero di vendita in un eventuale mercato dell’usato (che conterrebbe quindi anche il guadagno del venditore, non assicurato!)

Oro – stabiliti i carati (peso) e la purezza del materiale (titoli) si prende a riferimento la quotazione dell’oro nella giornata in cui è avvenuto il fatto e si effettua la moltiplicazione.

Bracciali e preziosi – sono i beni più ostici. La valutazione è basata su 4 parametri fondamentali :

  1. Purezza;
  2. Taglio;
  3. Colore;
  4. Carati.

La difficoltà intrinseca sta nel dover valutare beni che non sono più nella nostra disponibilità, in questo caso quindi è necessario provvedere alla conservazione della maggior quantità possibile di documentazione.

Borse, vestiario e similari – non sono di facile quantificazione perché soggetti a svalutazioni importanti dovute al cambio della moda e ad altri fattori.

Denaro contante – si fa riferimento a quanto dichiarato nella denuncia alle Autorità, salvo il sotto-limite sempre presente nei contratti di assicurazione. Aiutano in questo caso eventuali evidenze di prelievi Bancomat.

Ecco alcuni consigli pratici di risk management utili per favorire le attività peritali in caso di furto:

  • mantenere separate le scatole contenenti gli oggetti dai rispettivi certificati e documenti
  • per tutti gli orologi di pregio, inviare alla casa madre, e per conoscenza all’Assicuratore, una comunicazione scritta, che faccia riferimento certo al prodotto, includendo ( se vi fosse ancora) copia della garanzia e della denuncia alle Autorità, dove si richiede di essere avvisati nel caso in cui l’effetto in questione transitasse attraverso i centri di riparazione autorizzati. (Inoltre Rolex, da almeno 10 anni, vende i propri orologi con certificato a scheda elettronica dotato di microchip, dove la tracciabilità dell’oggetto risulta da una banca dati in possesso della Casa Madre che gli permette di stilare una “Black List” per il controllo sugli orologi rubati)
  • Conservare scontrini di acquisto o di riparazione, fatture di acquisto, matrici di assegni bancari, certificati di garanzia, manuali d’uso, album fotografici, contenitori (per preziosi), ricevute di prelievo bancomat, ricevute di deposito o pegno, documenti di successione ereditaria, expertise.

Come si è visto è sufficiente adottare alcune semplici attenzioni per ottenere un risarcimento rapido e congruo in relazione alla propria polizza furto. Alla base di tutto, come spesso accade, non deve mancare la consulenza esperta di un intermediario per poter costruire la formula e le somme assicurate più idonee alla vostra esigenza.

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