Dove sono le mie merci?

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Negli scenari prossimi all’uscita dalla pandemia da Covid-19 i mercati di diversi settori merceologici sono in fibrillazione per diverse ragioni: forte aumento della richiesta (principalmente da USA e Cina, ma non solo), aumento dei prezzi delle materie prime correlato alla loro scarsità di offerta, rischi globali che si materializzano in eventi con conseguenze dirompenti (Vedi incaglio del mercantile di Suez o il recentissimo attacco Cyber ad uno dei più grandi oleodotti del mondo negli Usa che ha fatto impennare di colpo i prezzi dei noli a causa dell’improvvisa domanda di navi per ovviare al blocco delle pipe-lines dal golfo del Messico).

La ripartenza, inoltre, sta generando per certi settori una “corsa all’oro” per la paura di trovarsi nella condizione di non riuscire materialmente a soddisfare la rinnovata domanda dal mercato.

Quali ripercussioni possono avere tali condizioni esterne nella vita quotidiana di una PMI? Non è possibile individuare trasversalmente fattori indissolubilmente comuni, a parte la scarsità della materia prima, ma oggi vogliamo concentrarci su una dinamica molto importante per la PMI produttiva o all’ingrosso: il magazzino.

Le difficoltà di approvvigionamento possono condizionare pesantemente la volatilità dei volumi di merci stoccate, sia riferite alle materie prime che ai prodotti finiti. Quali possono essere le soluzioni “temporanee” che l’imprenditore mette in piedi per sopperire a tale ambiente esterno minaccioso? Ecco alcuni esempi possibili:

  • Aumento delle scorte nei propri magazzini esistenti
  • Locazione temporanea di spazi presso il trasportatore e/o spedizioniere
  • Locazione temporanea di spazi presso terzi (aziende consociate, altre aziende, depositi, altro)
  • Impiego gratuito di spazi su concessione di terzi
  • Prolungamento delle giacenze in corso di transito con il trasportatore
  • Aumento degli stock di merci in conto lavoro presso fornitori terzi (cosi ci dividiamo l’incombenza)

Non vogliamo valutare tali soluzioni da un punto di vista strettamente economico (costo puro di una soluzione piuttosto che un’altra), infatti il focus che vogliamo porre è quello del “rischio” di perimento, nelle varie sfaccettature che lo compongono.

Quali sono, quindi, le attenzioni da porre in merito al grado di controllo del rischio di perimento di tali merci, inteso come contesto esterno nel quale si trovano ad essere collocate? Proviamo ad ordinare le idee nella tabella che segue:

Soluzione Controllo del rischio Conseguenze di natura assicurativa

 

Aumento delle scorte nei propri magazzini esistenti Massimo, da verificare se la congestione degli spazi può condizionare la sicurezza dei beni e delle persone Aumento del valore complessivo per non incorrere in proporzionale ex art. 1907 cc
Locazione temporanea di spazi presso il trasportatore e/o spedizioniere. (Giacenza pura) Medio/Basso, pur potendo conoscere il soggetto che ospita le nostre merci (per consuetudine operativa), non potremo conoscere nel dettaglio le misure di prevezione e protezione adottate. Essendo comunque un operatore professionale possiamo stimare l’esistenza di un livello sufficiente di diligenza. Devo verificare in prima istanza se nella polizza trasporti (ove presente) il periodo di copertura delle merci all’arrivo sia o meno superato (generalmente 30gg). Se si, si possono avere due strade: a) ottengo precise conferme da parte del vettore che i valori delle merci in giacenza sono assicurate direttamente da lui.  b) estendo temporalmente la trasporti con specifica pattuizione con l’assicuratore (non è detto sia concesso)
Locazione temporanea di spazi presso terzi (aziende consociate, altre aziende, depositi, altro) Medio, possiamo conoscere i luoghi dove verranno stoccate le merci, anche se non vi sarà cognizione particolareggiata dei processi, materiali e rischi ad essi connessi. Devo verificare con certezza che il locatore abbia avuto accortezza dei valori complessivi e li abbia assicurati.
Impiego gratuito di spazi su concessione di terzi Basso, le concessioni gratuite raramente si accompagnano a valutazioni sul rischio. Gli spazi sono spesso ricavati in modo frettoloso (tanto che vuoi che succeda per qualche settimana) e si guarda più alla sostanza che al resto (è gratis, cosa vuole di più) Chi sa dirmi se le merci sono assicurate? Data la gratuità degli spazi diventa complicato sia verificarlo che, eventualmente, richiederlo. Cosi facendo (a volte inconsapevolmente) persino chi concede gli spazi ne risulta danneggiato, potendo incorrere in proporzionale ex 1907 cc. Inoltre, dato il poco controllo effettuato sulle merci, non vengono prese approfondite informazioni sulla natura delle merci stesse né sulle adeguate metodologie di conservazione e movimentazione alla luce del nuovo contesto.
Prolungamento delle giacenze in corso di transito con il trasportatore Medio, il vettore ha un’obbligazione di deposito di natura accessoria e, soprattutto, ci metterà in conto tutto. Sarà più difficile, tuttavia, avere controllo diretto sul rischio non sapendo a volte dove sono stoccate le merci e se possano essere trasferite ad altro magazzino. Notoriamente le “giacenze in corso di transito” sono ricomprese di defalut nella copertura “Trasporti”, se e in quanto esistente ed operante.
Aumento degli stock di merci in conto lavoro presso fornitori terzi (cosi ci dividiamo l’incombenza) Medio/Basso, il fornitore “ha da lavorà”, e pur custodendo i beni ed essendone quindi responsabile in caso di danno a lui imputabile, non fornisce troppe informazioni riguardo al dove e al come le merci sono stoccate. Anche qui: chi sa dirmi se le merci sono assicurate? Verificare l’estensione per le merci decentrate e fare in modo che le somme assicurate (intese come massima unità di rischio esistente) siano coerenti alla realtà dei fatti.

Come abbiamo visto, ogni scelta comporta un possibile disallineamento dell’assetto di gestione e finanziamento stesso dei rischi di perdita che il più delle volte si traduce in problematiche di tipo quantitativo. Anche qualitativamente vi sono aspetti che vanno ponderati: il nuovo contesto esterno, la possibile concomitanza spaziale con merci infiammabili (o che lo possano divenire proprio per la natura delle nostre), accortezze nella fase di movimentazione, la necessità di effettuare il tutto in tempi rapidi.

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Nicola Massagrande