Possibili scenari: patrimoniale o prelievo forzoso?

Lo scenario attuale

In un contesto fortemente caratterizzato da timori e sofferenze derivanti da quella che è stata più volte ribattezzata la “pandemia del secolo”, il corona virus COVID-19 riesce in un’impresa in cui i precedenti governi che si sono susseguiti si sono sempre arenati: ottenere la sospensione del Patto di stabilità, con conseguenti maggiori possibilità di investimento sul paese stesso.

Purtroppo però l’obbiettivo ora non è più quello di investire nel futuro del paese nell’immediato ma di combattere lo stesso virus, e i danni che sta arrecando all’economia reale oramai già seriamente impattata, con una potenza di fuoco maggiore.

I primi 25 miliardi stanziati attraverso il Decreto “salva Italia” da soli serviranno a ben poco, basti pensare che solo la Germania ne ha stanziati subito 500 e l’amministrazione Americana oltre un migliaio, solo per cominciare.

I rischi

Fare debito però, in un paese in cui il debito pubblico è già altissimo, avrà sicuramente delle conseguenze rilevanti per gli stessi cittadini. Sul fronte  economico-politico infatti, si assisterà a quella che inevitabilmente sarà una recessione (PIL negativo) mentre sul fronte sociale, il cui il clima risulta già teso, si potrebbero verificare ulteriori tensioni con manifestazioni anche estreme.

Sul versante europeo, inoltre, prima o poi la Commisione Europea chiederà di rientrare all’interno dei parametri di Maastrich e quindi ridurre i debiti; debiti che di fatto prima o poi qualcuno dovrà pagare.

Le possibili soluzioni del governo

Le vie più semplici per abbattere il debito italiano potrebbero essere:

  • un prelievo forzoso (vedi Governo Amato 1992)
  • una patrimoniale (anche qui non sarebbe sicuramente il primo governo che se ne serve).

Cose’ il prelievo forzoso

E’ un prelievo che il legislatore opera direttamente dai conti correnti e i libretti di risparmio degli italiani, per particolari esigenze o situazioni.

 

Cos’è la patrimoniale

La patrimoniale è una imposta che va a gravare sui contribuenti, in particolare sul patrimonio dei cittadini anziché sul loro reddito. I beni patrimoniali non sono altro che gli immobili, i fondi commerciali e i beni mobili, come ad esempio azioni, obbligazioni, conti correnti bancari e postali, anche se provenienti da successioni e donazioni.

Se vuoi approfondire clicca QUI

Cosa si può fare

Per ridurre l’eventuale l’impatto sui singoli patrimoni si possono usare alcune accortezze perfettamente legali, come ad esempio l’utilizzo di forme di previdenza complementare, le polizze vita, i piani pensionistici o altre forme di accantonamento, perché sono strumenti finanziari che non sono nell’immediata disponibilità del cittadino.

Altre opzioni sono:

  • investire in strumenti finanziari emessi da società che non hanno sede nell’Eurozona
  • fare una piccola scorta di contanti
  • cointestare i conti tra più familiari dello stesso nucleo
  • investire in oro (in quest’ultimo caso è fondamentale avere basi conoscitive del mercato dell’oro, per non rischiare di subire perdite di valore).

Un’altra valida alternativa potrebbe essere quella di utilizzare istituti bancari con sede al di fuori dell’Eurozona in quanto non sarebbero soggetti ad eventuali interventi da parte del nostro legislatore, ovviamente sarà importante verificare solidità patrimoniale e storica dell’istituto stesso.

Come possiamo esserti utili

Il fatto che ci sia un rischio effettivo che il governo scelga una di queste possibili soluzioni, non significa che verranno attuate con certezza e nemmeno quali indicazioni conterranno.  Quello che però è certo è che prevenire è meglio che curare.

Un patrimonio ben impostato dal punto di vista della strategia e della diversificazione, riduce sensibilmente i rischi di esposizione a tali iniziative e ne mitiga l’impatto.

Se anche tu vuoi verificare eventuali strategie per la stabilità e sicurezza del tuo patrimonio, contattaci.

Gianluca Toto