Cosa può fare per le PMI un modello di analisi assicurativa adeguato? Case History
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Marco è un giovane imprenditore, la sua azienda è stata fondata dal nonno nel dopo guerra e, partendo da una piccola realtà locale, negli anni si è trasformata in una consolidata impresa a carattere internazionale.
La cultura del lavoro, il sacrificio e le capacità imprenditoriali scorrono nelle vene di Marco, che percepisce la grande responsabilità che oggi sta per caricarsi sulle spalle; allo stesso tempo guarda con preoccupazione alle sfide che si pongono di fronte alla propria azienda in questi tempi di assoluta incertezza.
Convivere con l’incertezza è la vera nuova sfida, Marco comprende che gestire la propria azienda come hanno fatto prima di lui il nonno e il padre non potrà in alcun modo consentirle il successo. I tempi sono cambiati e nuovi modelli, nuovi strumenti e nuovi modi di pensare la strategia devono fiorire all’interno del management affinché ci sia un domani radioso.
Come trovare la soluzione in un contesto incerto?
Quando conosciamo Marco ci rendiamo subito conto della qualità dell’imprenditore: concreto, pratico, un vulcano di idee ed energia! Ha poco tempo e tante domande da farci. L’informazione più importante che vuole condividere con noi è la sensazione di fumosità che percepisce nella gestione dei rischi in azienda.
Ci racconta che il padre ha alcuni contatti con assicuratori storici, nessuno di questi però ha mai cercato di ampliare l’orizzonte. Del resto, aggiunge, a me pare che il vostro mercato (assicurativo) sia ormai pieno di standardizzazione – cosi facendo le Compagnie risparmiano e anche gli agenti vecchio stile nel vendere le polizze.
D’altro canto però, ci dice, oggi come amministratore devo garantire la continuità aziendale attraverso modelli organizzativi adeguati. Come potrei dimostrare di averlo fatto riguardo a tutte le possibili evenienze sfortunate che metterebbero in serio pericolo la mia azienda se solo si verificassero?
Ha colto nel segno.
Potrebbe farlo con una polizza? No.
Potrebbe farlo attraverso qualche mail scambiata con l’assicuratore? No.
Marco comprende che deve in qualche modo ottenere un modello formalizzato, dinamico e condiviso per schematizzare queste esigenze e capire sino in fondo come (e fino a che punto) le conseguenze di tali eventi sono state trasferite sulle “spalle” di un assicuratore e/o per quali di queste ciò non è possibile o sconveniente.
La risposta: Risk Detector
Una volta presentato il modello “Risk Detector” sottolineiamo che i rischi della propria azienda NON corrispondono ai rischi del proprio assicuratore, e che tutte le informazioni che fino a quel momento gli sono state chieste sono servite a parametrare il rischio della Compagnia di turno, piuttosto che sondare a fondo i rischi aziendali.
Gli chiediamo: Marco, lei si è mai chiesto come mai nei questionari delle Compagnie non compaiono mai domande afferenti a rischi NON assicurabili o sgraditi al mercato? Semplice: a loro non interessano!
Risk Detector ha aiutato l’azienda di Marco, cosi come molte altre PMI, a sviluppare e aggiornare un documento attraverso il quale:
- CREARE un modello di gestione dei rischi puri (secondo quanto richiesto dal nuovo art. 2086 c.c.)
- VALUTARE le esposizioni (secondo parametri personalizzati)
- DECIDERE se e quanto assicurare (affrontando il mercato con le proprie valutazioni)
- AGGIORNARE periodicamente la posizione.
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