Perché è ancora più importante tutelarsi come amministratore in tempi di Covid?

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Che succede se l’amministratore, senza dolo, non agisce con la specifica diligenza richiesta dalla natura del proprio incarico non adempiendo (ad esempio) a tutti i protocolli anti-covid e un focolaio di contagio emergesse tra il personale aziendale?

Le responsabilità

In alcuni articoli precedenti abbiamo visto, in senso generale, quali possono essere le tipologie di responsabilità cui sono esposti imprenditori e/o amministratori, leggi QUI per approfondire.

L’amministratore (o l’imprenditore che agisce come amministratore) risponde con il proprio patrimonio personale per i danni cagionati alla società, ai terzi, ai creditori sociali e agli altri soci e conseguenti ad atti contrari alla legge e/o allo statuto.

Questa regola di carattere generale, espressa nell’art 2392 c.c. e integrata ed estesa con il n uovo codice della crisi d’impresa, pone sull’amministratore una responsabilità importante durante l’espletazione del proprio mandato: l’agire con una diligenza specifica e informata in modo adeguato rispetto alla natura delle circostanze. Questo include il tutelare senza indugio la continuità operativa dell’azienda.

Facciamoci un paio di domande: un contagio in azienda potrebbe mettere a repentaglio il business? Che succederebbe se un dipendente contrae Covid-19 (confermato da tampone)?

Risposta: mai come oggi un contagio IMPATTEREBBE sulla continuità aziendale!

Risposta 2: scatta automaticamente il protocollo, che prevede:

  • Sanificazione immediata degli ambienti di lavoro;
  • Tracciamento e cordone sanitario (tutti coloro che hanno avuto un contatto stretto con la persona infetta devono restare in isolamento fiduciario per 14 giorni , o attendere le disposizioni delle autorità sanitarie).

Quindi: la chiusura o meno ha a che fare con una gestione anti contagio inefficace.

Cerchi uno strumento innovativo per formalizzare un modello di gestione dei rischi a tutela del tuo ruolo di amministratore/imprenditore e secondo quanto richiesto dal nuovo codice della crisi d’impresa? RISK DETECTOR è ciò che fa per te

Un esempio pratico

Poniamo il caso che nella mia azienda io, amministratore, non ritenga necessario approntare proprio tutte le misure necessarie ad evitare un contagio (lo decidessi dopo attenta valutazione, non in modo doloso o per aggirare la normativa) e poniamo che questo accada e che scatti di conseguenza il cordone sanitario e di fatto buona parte del mio personale debba restare a casa.

Potrei stare tranquillo? Mica tanto.

Se l’azienda subisse un danno economico, se fossi costretto a chiudere o se un altro socio mi chiedesse (per conto dell’azienda) di risarcire i danni che le ho provocato?

Queste fattispecie sono oggetto di una specifica copertura chiamata D&o o R.c. amministratori, in grado di tutelare il patrimonio dell’amministratore per perdite patrimoniali (leggi: denari) cagionate alla scoietà o ai terzi durante il mandato.

In questi momenti di forti criticità i premi per tali coperture stanno salendo vertiginosamente, è per questo che consigliamo fortemente ai nostri clienti di coprirsi il prima possibile e di guadagnare cosi il vantaggio di una garanzia a premi vantaggiosi.

Se possiedi e/o amministri una società e non vuoi fare la fine del tacchino (leggi QUI la sua storia) vuoi vederci chiaro RISK DETECTOR è lo strumento che permette agli imprenditori di creare il proprio modello personalizzato di analisi e gestione dei rischi. Scopri subito cosa può fare per te!

BONUS TRACK

Oltre al rispetto di tutti i protocolli sanitari in vigore e in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, di seguito quanto stabilito dal Ministero della Salute nella circolare n°32850:

Positivi asintomatici Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).
Positivi sintomatici Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Positivi a lungo termine Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).
Contatti stretti sintomatici I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:

· un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure

· un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo

effettuato il decimo giorno.

Qualora il dipendente dichiari di aver contratto il virus nell’ambiente di lavoro è necessario procedere con la relativa denuncia di infortunio

Nicola Massagrande