Parola d’ordine: liquidità

Liquidità: è ciò che oggi tutte le PMI, dopo le sensazionali comunicazioni del suo facile reperimento, sperano di ottenere dalla propria banca avendo preso coscienza che tanto facile non è!. Abbiamo chiesto a Mauro Pendini di Studio Fagi, società padovana specializzata nel credito e nella gestione bancaria per l’impresa, qual è la situazione nel merito e quali sono le soluzioni.

Buongiorno Mauro, quali sono gli ostacoli che gli imprenditori si trovano di fronte in questo momento sul fronte banche ed erogazione del credito in situazione d’emergenza?

I punti cardine per definire la situazione sono sostanzialmente tre: 1) la mancanza di regole chiare e definite 2) l’assenza di programmi operativi e 3) i ritardi nelle norme attuative di un Decreto che ha posto totalmente a carico del sistema bancario la responsabilità della valutazione ed erogazione dei finanziamenti.

Le domande che più spesso vi vengono poste?

Gli imprenditori hanno la necessità di essere messi a conoscenza delle diverse tipologie di finanziamenti a cui possono accedere e, in secondo luogo, se oltre ai finanziamenti ci sono altre facilitazioni regolate dal Decreto Legge da chiedere alla banca. Senza queste basilari linee guida diventa complesso riuscire ad orientarsi in una giungla già di per sé molto complessa, anche in situazioni ordinarie.

Come si stanno comportando i principali players bancari?

Gli istituti di credito hanno liberamente interpretato le diposizioni operative ad eccezione del modello “Allegato 4-bis”, uguale per tutte le banche. La sua compilazione però, richiede molta attenzione perché i dati richiesti, se riportati errati o non veritieri comportano pesanti sanzioni. In quest’ottica diventa di primaria importanza dotarsi di un supporto professionale in grado di far seguire all’imprenditore la via più semplice e meno rischiosa.

Andando più nel pratico, quali forme di finanziamento è possibile richiedere?

Il D.L. 8/4/2020 ha suddiviso in tre fasce le richieste che si possono avanzare alla propria banca, diversificandole sia per importo che per parametri di accesso; un fattore hanno in comune: la conclamata difficoltà dell’erogazione.

Iniziando dalla richiesta di un finanziamento da € 25/mila fino ad arrivare a € 5/milioni, oltre alla presentazione dei dati di bilancio, occorre dichiarare e quantificare il danno subito dal Covid-19. Appare lampante la difficoltà, nell’attuale contesto – senza precedenti nella storia economica, di quantificare un danno economico futuro se ad oggi è complicato affrontare anche solo il presente, cercando di ripartire in sicurezza nel minor tempo possibile! E’ importante ricordare, inoltre, che la responsabilità di quanto si dichiara è tutta dell’imprenditore e che i controlli a posteriori saranno sicuramente attuati.

Potremmo descrivere la situazione con una metafora?

Viene in mente il gioco del Passaparola, dove si inizia sussurrando nell‘orecchio del vicino una parola fino ad arrivare a chiudere il cerchio con l’ultimo che rivela la parola a lui giunta: non è mai quella di partenza! Hanno sussurrato, meglio gridato, “prestiti a tutti” ma grazie ad Enti e Organismi Statali, Associazioni e Banche, dopo vari “passaparola” ne è uscito fuori un: “fermi tutti”.

Nicola Massagrande