Fondo pensione: 4 domande e 4 risposte per capire come funziona

Il 2016 volge al termine e come ogni anno in questo periodo, aziende e professionisti si confrontano con il “bilancino” per valutare le situazione economica e fiscale dell’attività. A livello personale l’imprenditore ha uno strumento in più per ottimizzare l’utile, abbattendo cosi la base imponibile per le imposte, e nello stesso tempo per accantonare risorse per il proprio futuro quiescente: il fondo pensione.

Data la particolarità di questa soluzione, nel post le 4 domande e le 4 risposte che fanno chiarezza su questa opportunità:

1 – E’ un’assicurazione?

Per rispondere è necessaria una premessa: tralasciando i fondi chiusi (di categoria) le opzioni possibili sono 2:

  • P.I.P. – Piano individuale di previdenza – di tipo assicurativo
  • Fondo pensione aperto FPA.
Tipo Deducibilità Adesione Costi Vigilanza
 

P.I.P.

Assicurativo 5.164 € Solo individuale Più alti Covip
 

F.P.A.

Non assicurativo 5.164 € Anche collettiva Più bassi Covip

La normativa di riferimento è per entrambe le soluzioni il d.lgs. n.252 del 2005.

Attenzione! Molto spesso vengono proposte assicurazioni sulla vita, spacciandole per fondi pensione. NON sono la stessa cosa: i prodotti assicurativi sottendono ad un’altra normativa, hanno un diverso organo di vigilanza (IVASS) e non prevedono i medesimi benefici fiscali.

Ulteriore attenzione va data ai costi (c.d.caricamenti) che sui P.I.P. proposti da molte Compagnie sul risultano spesso molto onerosi. Verificate sempre la percentuale di costo applicata ad ogni contributo versato.

2 – Come funziona?

Attraverso versamenti singoli o periodici si accumula un patrimonio che potrà essere convertito in capitale e/o in rendita vitalizia al momento del pensionamento. Gli importi vengono investiti in un Piano oppure in uno o più comparti a scelta.

Al momento del pensionamento il Fondo Pensione riconoscerà al partecipante, in base alle somme accumulate, una prestazione in forma di rendita o di capitale usufruendo di una tassazione agevolata sui rendimenti maturati.

Anche prima del pensionamento, in caso di particolari necessità (ad esempio per gravi spese sanitarie, acquisto e ristrutturazione prima casa, invalidità, perdita del lavoro), si ha il diritto di richiedere anticipazioni o riscatti. Salve queste opzioni il denaro accumulato non è disponibile prima del pensionamento.

3 – E’ deducibile?

La risposta è SI! Come previsto dalla normativa l’importo versato è deducibile dal reddito fino a 5.164 €.

Anche l’eventuale contributo del datore di lavoro è deducibile dall’Irpef mentre il TFR non concorre alla formazione dell’importo deducibile. La deduzione massima comporta un risparmio fiscale che oscilla tra € 1.187 e i 2.220 (col versamento annuo di 5.164€);

Anche I contributi versati sul fondo dei familiari fiscalmente a carico sono deducibili, sempre fino a 5.164 euro;

4 – E’ pignorabile?

Le regole fissate in tal senso dalla predetta normativa si possono cosi sintetizzare:

  • la posizione individuale durante la fase di accumulo non è aggredibile da parte dei creditori né disponibile da parte del lavoratore stesso;
  • le prestazioni pensionistiche in capitale e in rendita e le anticipazioni per spese sanitarie sono sequestrabili e pignorabili secondo la disciplina vigente in materia per le pensioni a carico degli istituti di previdenza obbligatoria nell’ammontare massimo di un quinto della pensione stessa;
  • i riscatti e le anticipazioni per acquisto e ristrutturazione della prima casa di abitazione e per altre esigenze dell’iscritto sono sequestrabili e pignorabili senza vincoli.

La convenienza di un prodotto pensionistico, una volta chiariti i costi applicati, va sicuramente individuata nella possibilità di creare un piano ad hoc e deducendo contemporaneamente i contributi. Oltre a questi fattori chiave è da evidenziare la maggiore flessibilità e i minori costi di un Fondo pensione aperto rispetto a un piano pensionistico di tipo assicurativo.

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