Continuità aziendale: quali soluzioni per proteggerla?
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Amministri un’azienda o rivesti contemporaneamente la figura di socio e amministratore? Sotto il profilo della responsabilità, l’ordinamento prevede un’illimitata esposizione del tuo patrimonio personale verso l’azienda, gli altri soci o nei confronti di chiunque si ritenga patrimonialmente danneggiato da atti gestori contrari alla legge e/o allo statuto.
In merito alle modalità con le quali un imprenditore è tenuto a organizzare l’azienda sotto il profilo amministrativo e contabile, l’art 2086 del c.c. dispone di adottare modelli organizzativi atti, tra le altre cose, a conservare la continuità operativa.
La domanda dalla quale partire, quindi, è: quali strumenti posso mettere in campo per garantire alla mia impresa la massima tutela nei riguardi specifici della continuità del business?.
La risposta non può che essere: da un’analisi dettagliata di tutti i rischi che possano metterla a repentaglio.
Il nuovo Codice della crisi d’impresa sta ponendo in essere misure atte ad anticipare situazioni d’insolvenza attraverso la quantificazione e la verifica periodica di indici di bilancio, attività queste svolte dal proprio commercialista e che realizzano l’obbiettivo fondamentale di offrire la misura dello stato di salute economico/finanziario dell’impresa.
Ci dobbiamo però chiedere se questo sia sufficiente.
E’ sufficiente sapere che la mia azienda è solvibile e strategicamente ben posizionata sul proprio mercato, con un’ottima reputazione e un clima aziendale sereno e produttivo, con indici di bilancio positivi e un prodotto unico sul mercato, per potersi ritenere al sicuro da ogni interruzione di attività?
No. Per spiegarlo proviamo a fare un esempio concreto
L’Srl di Luigi (nome di fantasia) opera nel settore elettro medicale, è una classica PMI con un fatturato di 15 milioni e 25 dipendenti. Il mercato, causa pandemia, è fortemente cresciuto nell’ultimo anno e c’è stata l’opportunità per l’azienda di Luigi di intercettare nuove nicchie di mercato prima precluse o di difficile penetrazione. Il fatturato sta crescendo e si stimava per il 2020 un +20%. A questo aggiungiamo un articolato controllo di gestione che permette all’impresa un eccellente capacità di ottimizzare l’attivo circolante.
Fermiamoci un attimo; fosse stato per gli indici di bilancio, nessuno si sarebbe mai sognato di appuntare alcunché da un punto di vista della continuità.
Ma ecco che un giorno arriva un cigno nero. (QUI se vuoi sapere cos è)
Un incendio, partito da un corto circuito di una “ciabatta” nello stanzino ove i dipendenti si incontravano durante la pausa caffè, devasta il magazzino dei prodotti finiti distruggendo l’80% della merce e condizionando la stabilità complessiva dell’edificio. A seguito della contingenza di mercato, l’azienda di Luigi si trova in una congiuntura sfavorevole:
- non potrà rispettare le consegne in un momento di forte ascesa della richiesta
- la reputazione ne risentirà fortemente, dato il recentissimo ingresso in nuovi mercati
- le banche iniziano a farsi vive chiedendo garanzie sui rientri, visti gli ingenti investimenti fatti per sostenere la crescità di ricavi
DOMANDA: dove sono gli indici di bilancio? In qualche cassetto, probabilmente, ma non servono a nulla. In questo momento a Luigi occorrono (tra le altre cose):
- Un piano di continuità operativa
- Una garanzia assicurativa per il danno diretto
- Una garanzia assicurativa per il danno INDIRETTO
- Esperti di comunicazione per recuperare il danno d’immagine
Le coperture assicurative dedicate a ristorare l’azienda per la perdita di fatturato possono presentarsi in varie forme, che tecnicamente possiamo semplificare in:
Maggiori costi | offre copertura per le spese extra sostenute a seguito di danno diretto ai beni aziendali (affitto di locali alternativi, lavoro straordinario, ecc…) |
A diaria | offre una diaria giornaliera per ogni giorno di fermo attività (soluzione più adatta a piccole attività commerciali) |
Indennità a percentuale | garantisce un aumento di indennizzo rispetto a quello previsto per il danno diretto, generalmente del 10/15% |
Margine di contribuzione/Loss of profit | sono le formule più complete e consigliate. Con tali estensioni è possibile ottenere il ristoro totale del margine di contribuzione (costi fissi+utile) perso a causa del danno diretto. Ne abbiamo parlato in modo particolareggiato in QUESTO articolo |
Per scegliere la soluzione più adatta è necessario sviluppare scenari di fermo attività PRIMA che si verifichino e adottare le corrette strategie di trasferimento del rischio.
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E tieni a mente la morale: guardarsi le spalle non è meno importante del guardare avanti!