Chi ha paura del Cigno nero?

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Ovvero: perché essere imprenditori oggi è un’avventura rischiosa

Se nella tua azienda hai mai provato a “cambiare le cose”, sai bene che ciascuna analisi nei riguardi di uno qualsiasi dei processi viene contaminata da una notevole quantità di interconnessioni (tra i processi stessi o vicendevolmente tra i processi e l’esterno) che vanno, in ultima analisi, ad ampliare in modo evidente il margine di errore che si può commettere valutandone i rischi/opportunità, nella direzione del cambiamento.

Negli ultimi decenni la tendenza sempre più repentina dell’economia a passare da sistemi distribuiti verso sistemi interconnessi ha via via sempre più accresciuto gli impatti potenziali dei rischi ad essi associati, portandosi dietro (rischio nel rischio) gli errori di valutazioni di cui sopra.

Il rumore di fondo che contraddistingue il mondo odierno ci costringe ad impiegare molte più risorse che in precedenza per cercare di isolare il “segnale”, ovvero le informazioni significative e prioritarie, che davvero servono all’azienda; sia nel valutare le opportunità, che i rischi.

Quello che accade, quindi, è che nel tentativo di individuare la strada corretta comprendendone le minacce associate, nel nostro cervello di esseri umani emergono una serie di fattori di disturbo (veri e propri “bias” cognitivi) determinati in via principale da:

  • la presenza nel nostro “sistema centrale” di schemi di comportamento ereditati dall’evoluzione (quando si era attaccati da una belva feroce non c’era tempo per valutare l’impatto e attivare il piano di business continuity, la reazione era – ed è ancora oggi nei confronti di eventi repentini ad alto impatto – pura adrenalina)
  • stress esterni dovuti alla rapidità associata alla complessità (devo ricavare soluzioni efficaci in breve tempo a problemi via via più complessi)
  • fattori culturali che possono rivelarsi estremamente radicati nei modelli di comportamento, filtrando ad esempio la realtà con il setaccio dello “abbiamo sempre fatto cosi”.

Questo dove ci conduce?

 Gestire un’impresa oggi NON è come averne gestita una 30 anni fa. Non serve far riferimento ai nostri nonni, anche rispetto alla generazione precedente ci troviamo di fronte a un mondo nuovo. Purtroppo molti imprenditori non se ne rendono conto, alcuni di questi l’hanno fatto a loro spese comportandosi da “tacchini” (per sapere cosa vuol dire, ne abbiamo parlato in QUESTO recente articolo).

La crisi finanziaria del 2008, la crisi pandemica di quest’ultimo anno e mezzo, i cambiamenti climatici, un contesto di globalizzazione che stenta a trovare un proprio equilibrio, sono solo alcuni dei rischi globali che hanno e che stanno ancora imperversando.

Il “Cigno nero”, espressione coniata dal saggista N. Taleb, è per definizione un evento non prevedibile e a enorme impatto. Il Cigno nero trova terreno fertile nella modernità dei sistemi economici perché si nutre dell’opacità che tutti noi subiamo quotidianamente, a causa della realtà descritta in precedenza.

Ancora oggi per molti imprenditori gestire i rischi significa contattare un assicuratore e stipulare una polizza; un po’ come affrontare un uragano con l’ombrello.

Ciò che dobbiamo fare, invece

Gli eventi che possono determinare la fine dell’azienda possono essere racchiusi in un elenco facilmente gestibile, che va però selezionato da un professionista esperto, di concerto con l’imprenditore, analizzando le migliori informazioni disponibili. Se per definizione non possiamo prevedere i “Cigni neri”, possiamo però investire un minimo di risorse per capire quali sono i rischi prioritari sui quali concentrarsi.

Questa necessità emerge anche da ciò che richiede il legislatore nel nuoco Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII) – nella misura in cui modifica l’art 2086 c.c. e in cui richiede ora a chiunque impresa in forma collettiva di adottare adeguati modelli organizzativi tesi a tutelare la continuità aziendale.

Per questo in Methis abbiamo sviluppato un modello organizzativo dedicato alla PMI, in grado di operare un’analisi verticale dei rischi puri (ovvero i rischi che portano solo un segno “meno” al loro verificarsi) e che consente all’imprenditore/amministratore di:

  • Dotarsi di un modello organizzativo ex Art 2086 c.c.
  • Mappare i rischi attraverso una formula dinamica e non invasiva
  • Ottenere consapevolezza nelle decisioni
  • Efficientare lo strumento assicurativo attraverso la scelta guidata di ciò che SERVE assicurare
  • Migliorare, ove possibile, le strategie di prevenzione e protezione
  • Evitare sorprese

Se vuoi far fare il cambio di passo alla tua impresa, scopri subito RISK DETECTOR!

Poi restano i Cigni neri… ma per quelli, ahimè, c’è poco da fare.

Nicola Massagrande