Assicurazioni: i 3 errori che come imprenditore NON devi fare
Se questa crisi generata dalla pandemia da Covid-19 ci ha insegnato qualcosa è che a livello globale gli eventi rari e ad alto impatto economico sulle organizzazioni possono accadere sul serio e non si trattava di un mero esercizio di stile per attuari in pensione. In un recente articolo abbiamo raccontato la storia del “tacchino induttivista” (QUI se te la sei persa) proprio per sottolineare come, a volte, la sensazione (errata) di maggior fiducia si percepisca proprio nel momento di maggior rischio.
Da imprenditore sai bene come gira il mondo oggi, pianificare il futuro del proprio business è diventata una sfida impegnativa e sempre più costosa e nel mercato si colgono ogni giorno di più i frutti dell’incertezza. E le assicurazioni? Che siano davvero loro gli attori principali del cambiamento che ci aspetta?
Si, l’argomento è noioso. Si, i ragionamenti ostici e si, l’assicuratore incassa incassa e non paga mai.
Adesso che abbiamo sgombrato il campo dai luoghi comuni concentriamoci sulla cosa che più conta: cercare di fare le mosse più adeguate per gestire i rischi aziendali proteggendo nel contempo il patrimonio personale dell’amministratore/imprenditore (QUI se vuoi sapere perché il tuo patrimonio personale può non essere affatto al sicuro).
Cerchi uno strumento innovativo per formalizzare un modello di gestione dei rischi a tutela del tuo ruolo di amministratore/imprenditore e secondo quanto richiesto dal nuovo codice della crisi d’impresa? RISK DETECTOR è ciò che fa per te
Quali sono i 3 errori da non fare?
- Errore del “cuggino”: ammettiamolo, tutti abbiamo un parente esperto in qualcosa. E, del resto, anche un orologio rotto fa l’ora giusta due volte al dì. Come per tutti gli altri ambiti di gestione aziendale, anche quello del trasferimento dei rischi necessita di professionalità. Ricorda che le polizze servono a generare utili per l’assicuratore, non per la tua azienda! Se non sei in grado di “prendere” dal mercato ciò che è in linea con le tue esigenze (in primis) e con la TUA politica di gestione consapevole, sarà difficile ottenere risultati soddisfacenti.
- Errore del passato che ritorna: gli eventi passati condizionano la nostra psicologia in misura direttamente proporzionale rispetto alla vicinanza con la quale ci hanno interessato. Non ci possiamo far nulla. Ma si tratta di statistica fino a un certo punto, tutto il resto è un “bias” cognitivo; un errore del software. L’evento passato può non essere una coincidenza ma nemmeno una garanzia di ciò che sarà il futuro. E’ necessario affidarsi a un professionista proprio perché la cognizione dei rischi dev’essere valutata a mente “fredda”, evitando di concentrarsi sulle cose accadute in passato e perdendo di vista le priorità.
- Errore del mercato del pesce: alzi la mano chi in vita sua non ha mai chiesto uno sconto. E’ sacrosanto diritto di chi acquista, ci mancherebbe. Il problema è che trasferire un rischio non è comprare beni un tanto al chilo. I fattori che entrano in gioco sono troppo complessi per chi non svolge tale attività tutti i giorni, e qui gli assicuratori giocano facile. Farsi attrarre da soluzioni economiche è il primo passo verso il baratro. La valutazione economica va fatta DOPO aver definito le priorità che (chi l’avrebbe mai detto?) NON sono le priorità dell’assicuratore.
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