Banca o Assicuratore?

Siamo diventati tutti da assicurare? C’è un’improvvisa presa di consapevolezza degli italiani nei confronti delle incertezze della Vita? Magari, verrebbe da rispondere. La verità è che le banche devono aumentare la loro redditività e, visti i bassi margini dell’attività tradizionale, non resta che puntare sulla vendita di prodotti finanziari (fondi e soprattutto polizze) che garantiscono laute commissioni. Alcuni gruppi ricevono anche il 95% dei costi gravanti sul premio, con un evidente conflitto d’interessi” (Il Sole 24 Ore – 10/09/2015).

L’offerta di prodotti assicurativi nel corso degli ultimi anni ha trovato uno sbocco importante nel canale distributivo rappresentato dagli sportelli bancari. Le banche hanno scelto di distribuire prodotti assicurativi perché la mera gestione del credito è un’attività sempre meno redditizia, senza considerare che il mercato sta cambiando a una velocità incredibile, rendendo quindi indispensabile trovare nuove fonti di guadagno per poter sostenere il proprio business.

Non va dimenticato però che, per gestire in maniera efficace e professionale la consulenza in ambito assicurativo, è necessario possedere delle competenze ed una specializzazione molto forte nel settore. Vi sono infatti una molteplicità di casistiche e sfaccettature che solo gli addetti ai lavori possono gestire in maniera adeguata. In altre parole: ad ognuno il suo mestiere!

Il rischio della standardizzazione

Per poter spingere efficacemente la vendita di polizze assicurative le banche hanno necessariamente dovuto studiare prodotti standardizzati da rivolgere al proprio cliente medio, sacrificando così la personalizzazione della soluzione assicurativa. Al contrario l’assicuratore ha a disposizione competenze tecniche e strumenti molto più specifici e modulabili in modo da poter vestire addosso al cliente la soluzione a lui più congegnale. Si può dire, quindi, che “l’abito lo fa il monaco”, anzi l’intermediario assicurativo!

Il sistema distributivo

Anche in ambito di approccio al cliente c’è una gran differenza, soprattutto per effetto della diversa struttura organizzativa delle banche, che hanno a disposizione un bacino molto numeroso di potenziali acquirenti di prodotti assicurativi, dato dall’intera popolazione di correntisti.

Tali clienti, quindi, diventano bersaglio di vere e proprie campagne commerciali finalizzate a piazzare in maniera massiva le polizze di volta in volta proposte, talvolta mascherandole come obbligatorie, soprattutto quando il cliente richiede prodotti bancari di credito e/o affidamento (mutui, finanziamenti, etc.).

In questo modo non è pensabile poter riconoscere a questa attività un approccio consulenziale e professionale.

In conclusione il modo più efficace per tutelare i propri interessi è quello di rivolgersi agli esperti di settore. In particolar modo quando i rischi da tutelare sono di carattere professionale ed aziendale, l’attenta analisi svolta da un consulente che abbia le competenze e gli strumenti adatti a controllare le variabili che permettono di costruire coperture ottimali e aderenti alla realtà specifica, può dare la giusta tranquillità e serenità all’ imprenditore.

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