Riprendo in questo post gli argomenti trattati nel mio articolo precedente: “Bail-in: cos’è cambiato per le banche dal 01 gennaio 2016” per dare una risposta ai due punti mancanti: “sicurezza” e “professionalità” nella scelta dell’interlocutore finanziario.
I più mi scuseranno per la schiettezza, ma gli ultimi accadimenti quali, ad esempio, Popolare di Vicenza o Veneto Banca che avrebbero dovuto far aprire gli occhi a molti clienti, pare non siano stati sufficienti.
Per il futuro sarà fondamentale per il cliente non dare fiducia a spada tratta ad uno “sportellista” qualsiasi solamente perché seduto dietro un bancone dalle solide parvenze con la scritta “BANCA”.
Abbiamo visto in precedenza cos’è cambiato con il recente “Bail-in”, e capito che è bene orientarci su un intermediario multimarca al di fuori da ogni conflitto di interessi.
Riconoscere sicurezza e professionalità per i non addetti ai lavori è certamente più difficile, ma qualcosa a riguardo lo si può fare.
Partiamo dalla sicurezza che tocca diversi aspetti, come operare con la massima serenità?
- optando per conferimenti di denaro via bonifico indirizzato SEMPRE alle società prodotto;
- scegliendo solo società quotate;
- informandosi sulla “banca depositaria” prima di effettuare il conferimento.
Oggi non serve essere degli esperti per cercare informazioni, in qualsiasi motore di ricerca infatti, scrivendo il nome della banca associato alla parola “rating” possiamo trovare già molte informazioni e/o eventuali campanelli dall’arme.
E’ sufficiente questo? Sicuramente no in senso assoluto ma quante volte l’abbiamo fatto fino ad oggi?
Ritengo che iniziare ad operare in questo modo significhi aumentare la propria cultura e le informazioni in nostro possesso, lasciando meno spazio ai “furbetti” di turno.
La professionalità è individuabile attraverso alcune domande fuori dagli schemi.
Se notiamo, ad esempio, che il nostro interlocutore fatica ad uscire dal discorso che si è preparato, ciò deve suonare come primo campanello d’allarme.
E’ importante inoltre capire che formazione ha avuto e da quanti anni esercita la professione.
Nemmeno questo è garanzia assoluta, e capisco che va a discapito di giovani e neofiti magari volonterosi e bravi, ma ricordiamoci che stiamo parlando dei nostri soldi e che buona parte della professionalità in questo settore è data dall’esperienza sul campo.
Impariamo infine a distinguere professionalità da simpatia.
Noi italiani, è risaputo, siamo un popolo cosiddetto “caldo” portato a privilegiare relazioni umane , conoscenze di conoscenze, l’amico dell’amico, e a volte queste “simpatie” non sono sinonimo di professionalità.
Spero di cuore che queste righe abbiano ispirato qualche riflessione e siano di aiuto; per ogni dubbio, richiesta o valutazione siamo a disposizione per rispondere alle vostre esigenze.
Scopri ora come possiamo aiutarti
Compila il form sottostante per essere contattato


Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!