In questo post vi parlerò di una forma di copertura che sta recentemente acquistando forte diffusione tra gli amministratori d’azienda e gli imprenditori italiani: la polizza di responsabilità civile dell’amministratore (o D&o).
L’argomento non è di facile trattazione ma voglio qui riassumere i motivi per i quali una copertura di questo tipo riveste primaria importanza nelle scelte assicurative aziendali.
La sigla D&o deriva dall’inglese “director and officer”, figure che nel sistema di amministrazione americano ed anglosassone rappresentano per analogia i nostri amministratori e dirigenti. I soggetti assicurati infatti sono le figure aziendali che trovandosi all’apice, o in una posizione intermedia ma di sostanziale controllo, sono ritenuti responsabili per le scelte che intraprendono.
Un comune fraintendimento è che gli amministratori di una società di diritto privato abbiano responsabilità limitate, ma non è così dato che, essi, sono illimitatamente responsabili e ne rispondono col proprio patrimonio personale.
Tutto scaturisce dalla riforma del diritto societario del 2003 la quale ha posto in essere modifiche sostanziali sulle modalità con le quali un amministratore è tenuto ad agire. In precedenza infatti era sufficiente operare con la diligenza del mandatario, ovvero del “padre di famiglia” per poter poi difendersi da eventuali richieste di risarcimento danni; dalla riforma in poi viene invece richiesta una diligenza specifica in base all’attività svolta, quindi una competenza reale e proattiva sulle decisioni prese.
Si coglie al volo la portata di una tale modifica: operare con la competenza specifica significa concedere deleghe e prendere decisioni con una cognizione di causa totale. Vengono quindi intese in copertura tutte le attività correlate al proprio ruolo – sia esso quello di amministratore, dirigente, sindaco, quadro o qualsiasi dipendente abbia anche solo “di fatto” un ruolo decisionale.
Qualche esempio ?
I casi ipotizzabili sono davvero sterminati, richieste di risarcimento possono pervenire da:
- soci;
- fornitori (banche comprese);
- dallo stato in ambito tributario;
- dai clienti;
- dai dipendenti.
solo per elencare le situazioni più frequenti.
Il combinato della riforma con gli aggiornamenti normativi degli ultimi decenni ( pensiamo alla 231/01 – alla 81/08 sicurezza sul lavoro – alla recente introduzione dei nuovi reati ambientali Dl 1345 ecc.. ) pone sulle spalle di imprenditore e amministratori un carico di rischi non indifferente quando si tratta di operare scelte e decisioni.
Come proteggersi al meglio ?
In questo caso non ci sono in ballo un auto, un macchinario o un fabbricato, ma il patrimonio stesso dei dirigenti o dell’imprenditore. Le coperture attualmente sul mercato prevedono una formulazione con retroattività illimitata valendo per gli amministratori passati presenti e futuri.
La polizza è in grado di operare anche per la tutela legale degli assicurati, aspetto che quasi sempre fa la differenza visti anche gli importi con diversi “zeri” che troviamo in gioco. Un amministratore può essere costretto ad indebitarsi solo per pagare i soli costi di difesa legale, normalmente da sostenersi per lunghi periodi di tempo.
Il fai da te è vivamente sconsigliato vista la complessità della materia, per conoscere come poter tutelare il tuo patrimonio personale relativamente alla gestione dell’azienda compila ora il form, saremo lieti di indicarti la soluzione migliore.
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